domenica 25 novembre 2018

ENERGIA VITALE!


Un "giovane" artista che ha compiuto da poco  91 anno!!!
Così Manuela Bartolotti ci introduce alla splendida personale di Rino, in quel di Parma,
ospitata nella splendida


Quello che possiamo ammirare attraverso le tele e le sculture in mostra è un artista nuovo e brillante, nei colori e  negli accostamenti inusuali di luce, di pieni e vuoti che meravigliano i nostri occhi.
Manuela sa scovare, al di la delle sue vedute, dei suoi ciclisti, delle sue nature,
il nuovo che avanza nella sperimentazione con i materiali e i colori che Rino 
non ha mai cessato di osare.



Tratti incalzanti, colori freschi come una ventata primaverile rischiarano questa giornata novembrina emergendo dal bianco immacolato delle pareti.
Energia e movimento tradotti in puro colore e impasto che rivela al nostro occhio la presenza di figure, di eventi, di oggetti trasfigurati nella memoria dell'artista e restituiti a noi
cariche delle sue emozioni.
Così nel sisma di Amatrice ...

così nel corteo dei manifestanti!

La sua "operazione creativa" è emotivamente associata da Manuela Bartolotti,
 alla formula della relatività di Einstein: E = mcQ
dove la similitidine si concretizza in:
Energia della massa = LA MATERIA PITTORICA E/O SCULTOREA
moltiplicata per la velocità della luce al quadrato = LA VITA NEL SUO SVOLGERSI


Così i tacchini e il gatto di casa prendono vita,
grondano di affetto e partecipazione alle piccole cose,
alla quotidianità

I suoi cieli, laghi che rispecchiano i suoi occhi ...

il suo ROSSO e il suo NERO!
Ci commuove Manuela con la sua "partecipazione" di cuore e di "pancia" che trasuda dalle sue parole, dagli sguardi al "maestro" come, dai tanti allievi che ha cresciuto in Fidenza e dintorni, viene definito Rino!
Un artista ormai nella storia parmigiana, con il suo ripercorrere creativo di tutto il novecento, moderno come non mai nelle sue ultime produzioni: libere, audaci e potenti.
Ma questa potenza che noi respiriamo al cospetto delle sue tele, grezze e impastate, è la forza, è lo slancio vitale di Rino.
Nonostante le sue traversie personali anzi, forse grazie a queste, nella piena maturità ci regala
squarci di gioia con
 i suoi azzurri intensi, i gialli fluo, i verdi mozzafiato.
Il SUO rosso, il SUO nero ...


tonalità che rendono riconoscibilissime, fra tante, le sue opere.
Colori potenti, ancestrali, che scatenano in noi sensazioni primordiali: così nella sua presentazione Manuela Bartolotti connota di parole le nostre percezioni e conclude con questo assioma,
 che ben identifica tutta la produzione di Rino:

"ENERGIA E' ARTE PER LA VITA ALLA POTENZA.

LA POTENZA 
E'

L'AMORE!"


Amore per l'arte, per la vita e tutto ciò che le attiene ...

Da vedere!
Fino al 6 dicembre
ENJOY!!!

mercoledì 17 ottobre 2018

COLORI e MATERIALI

COLLAGE MATERICO

La parola MATERIA definisce la sostanza di cui sono costituiti gli oggetti sensibili, ovvero qualunque cosa che abbia una massa e occupi spazio.
Dalla parola materia derivano altri vocaboli quali materiale, materico, materialista ...
 Il termine materiale, ad  esempio, 
esprime l’intervento dell’uomo sulla materia 
definendo le sostanze fisiche utilizzate per la produzione di oggetti. 
La materia e le sue proprietà assumono un ruolo rilevante nella storia e nella critica d’arte moderna e contemporanea. 
Nel lessico artistico è ricorrente, infatti, definire un’opera “materica” quando questa presenti una forte componente tattile e sia costituita da uno spesso strato di colore, presenti delle increspature e abbia altri materiali incorporati al suo interno. Il collage, ad esempio, consiste nella tecnica con cui differenti materiali vengono applicati sul supporto dell’opera.


Una materia quindi che si fa quadro, una tela ricoperta
di tessuto grezzo, sacco di juta. 
Tutta la vita, la fatica,
il lavoro di quel sacco incollato tra campiture di
colore, diventa esso stesso campitura di un vissuto. 
(di Maurizio Calvesi:
 “L’opera e la poetica di Burri nascono dall’esperienza matura 
e amara di una vita”, in M. Calvesi,
 Le due avanguardie, Lerici, Milano 1966, p. 383. )

.
E’ un frammento di realtà che si fa arte;
qui il brandello è nobilitato, innalzato
a espressione artistica. 
L’impatto è forte, il colore
è acceso, gli squarci della juta evidenti.
 E’ un connubio di sofferenza e bellezza, 
la stessa che Rino ci propone e ci fa rivivere 
attraverso l'osservazione dei suoi quadri.

COLLAGE MATERICO

Ricorrendo a materiali poveri come legni bruciati, vecchi sacchi di juta, RINO ci riporta a Burri che li utilizza come strumenti privilegiati ai fini espressivi ma nello stesso tempo esalta il materiale in sé stesso, per la sua natura grezza, ruvida, caratterizzata dagli accidenti della materia, e dalle impronte e dalle scritte preesistenti, che già raccontavano una loro storia. 
Così questa imprevedibile tramatura, per esempio, rende ancora più incisivo il paesaggio
Cos'è la juta ? 
" Fibra tessile di origine vegetale usata per fare cordami, stuoie e sacchi da imballaggio"
Si ricava dalla corteccia di diverse specie di piante delle Tigliacee 
(part. Chorchorus olitorius e Chorchorus capsularis, 
ambedue intensamente coltivate in India e in Cina)


Come mai traspare così spesso dai suoi dipinti,
 ne connota a volte superfici e soggetti?

Rino ama riciclare oggetti di uso quotidiano,
ama preservarne la storia facendone un uso diverso, alternativo.
Esplora le capacità espressive della materia,
ricalca le orme, i primi passi dell'arte moderna,
 ne studia il portato di colore, potenza e comunicazione.
E' il suo vissuto contadino, a contatto con la ruvidezza e il bruciato della terra,
è il voler ricordare certe trame visive,
 l'occhio attento dell'artista coglie e ha colto 
gli aspetti più naturali ma segreti.
 In punta di spatola svela, tra barriere di colore, l'essenza del loro ricordo...
Ipotesi, idee ...
il piacere di una trama che racconti la sua memoria!

"Tutta la materia di cui siamo fatti noi l’hanno costruita le stelle,
 tutti gli elementi dall’idrogeno all’uranio sono stati fatti nelle reazioni nucleari 
che avvengono nelle supernove (…) 
per cui noi siamo veramente figli delle stelle."
Margherita Hack
Intervista su "Cortocircuito", 2012

venerdì 12 ottobre 2018

DALLA REALTA' alla sua RAPPRESENTAZIONE


"Si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima."

George Bernard Shaw

Possono una foto ed un articolo apparsi sulla Gazzetta di Parma trasformarsi in un'occasione d'arte?
Secondo Rino, siiii ...
Ecco cosa nasce dalle sue mani d'artista: un articolo sul volontariato, sull'impegno di tanti per una causa comune, un impegno di solidarietà e condivisione toccano e fanno vibrare le corde più profonde del cuore di uomo e d'artista.
E l'emozione si fa colore, 
si fa tratto energico e deciso con il pastello a cera


per diventare poi sperimentazione con le sue spatole ed impasti di colore
che hanno la sfumatura dei suoi occhi ...

olio su tela

e questa la foto da cui Rino ha tratto ispirazione!


Magico risultato di un artista che non riesce a trattenersi dallo sperimentare,
per il quale, l'uso di tecniche diverse diventa lo stimolo per creare nuove rappresentazioni della realtà, del quotidiano che diventa 
"Arte del Cuore".

L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.
(Paul Klee)

mercoledì 19 settembre 2018

Nuovi colori tra le mani di Rino


Ed eccoci agli ultimi ciclisti, dopo il "tour de France"!
Si trovano accostate sulla tela sete luminose che distillano i verdi potenti di questa lunga estate, che ci raccontano cieli sereni e luminosi che ci regalano brezze sottili.
Ultimo lavoro di collage materico per Rino,
fatica e piacere estivo che ci raccontano di rinnovata vitalità e dell'impossibilità di rimandare le urgenze creative della sua passione.
Seta e cotone fresco, brillante
rubate all'estate che si sta per concludere.
Un unico e ripercorso tema :
la fuga, il duello, la tensione della gara.
Il nastro d'asfalto che quasi non viene colpito dallo sfrecciare delle ruote sottili in un sottile gioco di equilibri.
E come temerari equilibristi i due atleti sfidano l'aria più che loro stessi, fatti di velocità e e coraggio indomabile che affronta discese e salite
come se tutto fosse già scritto negli pneumatici delle loro biciclette.
Un bellissimo esempio di come l'estate con i suoi guizzi di luci ed ombre, di brillii e di dense oscurità possa muovere le dita del nostro Artista nella costruzione dei suoi personaggi, frutto del suo amore e di infinita pazienza!

martedì 18 settembre 2018

Sua Ecc. Monsignor Ovidio Vezzoli da Rino Sgavetta

Grazie a Don Alessandro Frati, Presbitero della Diocesi di Fidenza, Rino ha visto la presenza del Vescovo Ovidio in casa sua.
Una visita attesa, un'accoglienza calorosa per Sua Eccellenza che ha sfidato il caldo di questa incredibile "fine estate". Lo attendiamo con Rino, Olga e Mirella Capretti, il trillo del citofono ce ne annuncia l'arrivo. Lo vediamo smontare dalla bici, oggi tutti noi abbiamo optato per le due ruote, cerchiamo un refolo di vento in questo caldo umido e afoso, anomalo per questo 12 settembre. Don Alessandro presenta tutti noi al Vescovo.
Sua Eccellenza manifesta stupore per i novant’anni di Rino, per la sua vitalità e la presenza nel mondo dell’arte locale.
Colgo uno sfavillio nello sguardo azzurro di Rino quando, a capo della nostra piccola delegazione, guida il Vescovo alla scoperta delle sue opere.

(Scatto di MIRELLA CAPRETTI)
Le “più degne di nota” chiede Mons. Ovidio a Rino … cominciamo quindi dalle sculture.
Si affacciano ai nostri occhi da una piccola porta che si apre su lucide ellissi di legno lavorato, limato, lucidato. Mirella racconta di come il legno, rinvenuto nel bosco o nella secca del Po, un vecchio tronco abbandonato o una radice insignificante ai più, presenti un’anima e narri le proprie potenzialità per una seconda vita alla visione e alla forza tenace dell’Artista.

L’ultima in ordine di tempo “Fiamma Ardente”,


con il suo lucido arancio saluta i nostri occhi, accompagna i nostri passi nell’ascesa verso il “Laboratorio”.
Figure, paesaggi, ciclisti, impasti di terra e colore, legni e trame si alternano alle pareti … unico neo di questa “galleria d’artista” il poco spazio, quasi un togliere fiato e aria alle opere che Rino allinea in un’esposizione permanente.
Apriamo la mansarda: da bravi soldatini tutti i quadri stanno per ben allineati e divisi per soggetti, lungo le pareti, tentativo affannato di mettere ordine, di catalogare nell’opera sempre fervida ed inarrestabile di Rino.
E poi le tavolozze, le ultime produzioni che gridano quanta energia e creatività scorra dagli occhi alle sue dita impregnate di colore, giusto prolungamento del gioco di spatole operose che stanno, solo per ora, a riposo fra tubi di acrilici strizzati a fondo, appena iniziati o per metà usati …

RINO e i suoi pastelli
(foto di MIRELLA CAPRETTI)

(foto di MIRELLA CAPRETTI)

(foto di MIRELLA CAPRETTI)

Un viaggio tra le emozioni per noi, una passeggiata densa di sollecitazioni per Sua Eccellenza.
Parole preziose, distillate con cura e attenzione per l’opera intera di Rino. Soprattutto le tele con gli alberi sono piaciute a Mons. Ovidio. Quella tela di juta che emerge nuda tra intense spatolate nel verde tanto amato e studiato da Rino, nei suoi ocra e marroni di terra e memoria.
Ma è nel commiato, mentre Rino si appresta a scrivere la dedica nel suo catalogo da donare all’illustre Ospite, che Sua Eccellenza ci sorprende: auspica uno spazio adeguato, un luogo per dare luce, vita e respiro a questa grande e notevole produzione.

Una bella retrospettiva, ecco quello che ci auguriamo!!!
Ci riusciremo?

Le parole del Vescovo Ovidio aprono uno spiraglio e mettono ali alle nostre speranze!
Ci salutiamo così portando sulle nostre persone, nel nostro cuore, una benedizione.
Grazie Eccellenza, questo incontro è stato particolarmente speciale anche per noi, e grazie a Rino che ci ha invitati ad essere presenti!
                                                                    Laura ed Enzo.

giovedì 14 giugno 2018

VISTO DA RINO!



Metti un pomeriggio invernale,
una breve uscita per due passi, ben coperti
...
ed ecco l'occhio del Pittore che cosa coglie!!!
Atmosfera rarefatta e silenziosa,
il grigio della stagione,
il plumbeo del cielo
e
una grande macchia di fuoco!
Ad incendiare la nostra fantasia ci pensa Rino con questo arancione che affaccia
tra tronchi anneriti e l'umidore della strada.


Al di là o meglio, al di sopra delle polemiche allora scaturitesi per la scelta dell'Amministrazione Comunale, Rino ci offre il suo sguardo pensoso: la macchia tecnologica ed efficiente del mezzo, dell'aereo che ha solcato i cieli durante la seconda guerra mondiale è nascosto dalla natura bruciata dal freddo. Lunghi rami nudi si protendono ad offuscare, a creare una cortina su cotanto splendore rimesso a nuovo. La macchina tecnologica è velata dalla crudezza del freddo e della natura che sembra rigida e morta: una palizzata naturale ...
Cosa vuole dirci, cosa ci racconta e disvela?
Per come lo vivo io, questo quadro è una condanna alla guerra "tout court". Nella macchia di vita e colore, l'azione di un pilota che ha salvato la città ed i cittadini da distruzione e morte.
Al di là dei giudizi e pregiudizi ...


mercoledì 30 maggio 2018

I CICLISTI: la fatica del quotidiano


Qualche riflessione sui 
"C I C L I S T I" 
di RINO


 Questo dipinto è stato realizzato sotto lo sguardo dei miei occhi stupiti, lo scorso maggio!
In una mezz'ora, recuperata una tela preesistente rivestita di lino, Rino con tre colpi di colore a spatola e tratti decisi con un pennarello nero,
ha dipinto per me questo ciclista.
Giallo e azzurro in mio onore!!!
Concluso questo lavoro di osservazione accurata dei suoi ciclisti, durata tutte le 21 tappe del Giro, 
è nata in me una riflessione che mi piace condividere.
Quella che riporto qui sotto è l'immagine di un ritaglio del manifesto del Giro d'Italia 2018 realizzato dall'artista americano Derek Gores: braccia alzate a sollevare la coppa, il ROSA della maglia finalmente conquistata, la festa di coriandoli della folla astante ...


I ciclisti di Rino sono sempre colti in un momento di "duro lavoro", sono colti nella fissità fotografica dell'attimo di passaggio ... nella fissazione del movimento colto nel momento: dello scatto, della salita, discesa ... fuga!
Gli atleti esprimono il massimo della loro tensione nella fatica del volto concentrato o nella smorfia stravolta; nella definizione del muscolo teso nello spasimo atletico, le mani sul manubrio contratte, le braccia rigide e poggiate, le spalle incurvate dal peso della fatica, della concentrazione nello sforzo ...
la dinamica delle figure che si palesa nello scorrere delle ruote, nelle scie che lascia e che squarciano l'aria come la tela, su cui sono tracciate, con gesto secco, deciso, senza ripensamenti!
Una metafora di  
VITA  
dura, faticosa, a tratti difficile ed impervia, 
non priva di dure salite e splendidi pianori.
Il ritratto di una vita in gruppo ma più spesso a coppie, con amici 
"in solitario"
come ben si attaglia alla dimensione dell'artista.
Non ci sono VINCITORI per Rino, solo CORRIDORI! Impegnati nel duro lavoro della preparazione e della corsa ma mai, mai colti nell'attimo della vittoria. Un segno, un messaggio di quanto può essere stata impegnativa la sua ARTE, di quanto lavoro e impegno sia piena.
Questa la riflessione davanti alle tele che a volte sprizzano colore, energia e forza con il loro dinamismo; altre sono rarefatte ed evanescenti; altre sono sperimentazioni, giochi di bambino nel cuore e negli occhi: quelli di Rino.

domenica 27 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 21° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Domenica 27 Maggio 2018 - Tappa 21: Roma-Roma, 118 km


Passerella finale in circuito di 11,8 km da ripetere 10 volte nel centro di Roma. Si ripercorrono in gran parte le strade della crono 2009 come i Fori Imperiali, via Nazionale, via Sistina, Piazza del Popolo, via del Corso, via del Circo Massimo con il passaggio dalle Terme di Caracalla e dal Colosseo prima dell'arrivo (in volata probabilmente) ai Fori Imperiali.



La fatica in montagna per me è poesia
(Marco Pantani)


Pantani era uno che entusiasmava anche me, pativo i suoi scatti, mi faceva soffrire da bestia. Pregavo che non partisse perché quando partiva costringeva tutti ad una tripla fatica, ma porco cane era magnifico quando se ne andava. Capisci che ha senso che tutti noi facciamo i ciclisti, che tutti noi ci si scassi sulla strada se poi c’è uno che inventa cose come lui.
(Marzio Bruseghin)


Il ciclismo mi mancherà, ma anche io mancherò al ciclismo
(Marco Pantani)



Enjoy!

sabato 26 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 20° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Sabato 26 Maggio 2018 - Tappa 20: Susa-Cervinia, 214 km


Secondo tappone delle Alpi Occidentali con 4500 m di dislivello suddiviso in sole 3 salite. Dopo una prima parte pianeggiante (anche se sempre a salire), entrati in Valle d’Aosta, 



si affronta l'inedito Col Tsecore con i sui 3 km oltre il 12% nell'ultima parte e dopo una discesa veloce si affrontano St. Pantaléon e Cervinia senza un metro di respiro. Il Col Tsecore ha un nome molto "variabile", dall’orginale Col du Mont-Tseuc lo si trova nella versione italianizzata di Zuccore, ma anche Tzecore. Il Giro adotta quella della segnaletica stradale in loco che riporta “Col Tsecore”.



Il fuggitivo è chi va avanti e precede gli altri, l’ultimo è chi non riesce nell’intento di conquistare la vittoria. Ma tutti sono meritevoli di lode, sono degni d’applausi perchè al termine di ogni gara, con il loro pedalare, hanno dipinto nel cuore della gente un pezzo di cielo sereno.

(Vittorio Tampieri)


Andare a vedere il ciclismo è una cosa che se ci pensi non ci credi. Stai sul bordo di una strada, aspetti, aspetti, poi ad un certo punto arrivano, come una ventata colorata, i ciclisti, e ti strisciano negli occhi. Se non sei sullo Stelvio è una faccenda di trenta secondi. Hai il tempo di dire arrivano e già li vedi di schiena. Vabbè che è gratis ma ammettere che è uno spettacolo paradossale. Eppure strade piene, quando passano quelli paesi interi usciti di casa a vedere e plaid sull’erba, thermos, radioline, giacche a vento e la rosea aperta alla pagina giusta per leggere i numeri dei ciclisti e sapere chi erano. Una festa.

(Alessandro Baricco)


Enjoy!

venerdì 25 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 19° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

TAPPA 19- venerdì25 maggio VENARIA REALE/BARDONECCHIA  184 km


Tappa di alta montagna e ultimo arrivo in salita. Si parte quasi immediatamente in salita scalando il Colle del Lys da Viù per discendere nella valle della Dora Riparia


e portarsi a Susa per la scalata del Colle delle Finestre. Il Colle delle Finestre (Cima Coppi) presenta pendenza praticamente costante al 9.2% dall’inizio alla fine (breve strappo a Meana di Susa max 14%) e per i primi 9 km è asfaltato, mentre i successivi 9 km sono sterrati fino in vetta. Durante la prima parte della salita si incontrano 29 tornanti in meno di 4 km (fino alla vetta sono 45 tornanti). La discesa è molto impegnativa, ristretta ed esposta nella prima parte fino a Pian dell’Alpe. Una volta rientrati nella ss.23 la salita riprende con pendenze accessibili fino all’arrivo. Segue la salita lunga e pedalabile fino al GPM di Sestriere. Discesa veloce fino a Oulx prima del falsopiano che porta a Bardonecchia (TV) e alla salita finale fino allo Jafferau.



HAIKU LAURA

rompe e cade
asfalto non perdona
la meta … addio





A Fausto debbo una parte della mia popolarità. Io e te ci si voleva bene. Gli altri ci hanno imposto per anni la parte del cane e del gatto. Te ne sei andato nella tua ultima fuga. Ora capisco quanto ti volevo bene. Ti sei portato via una parte di me: venti anni di battaglie e quanto altro. Mi sento più vecchio. Pace a te, Fausto: che nessuno ha mai chiamato vecchio.(Gino Bartali)

Il ciclismo è la mia ideologia, un sistema di credenze basato sulla purezza e l’economia di movimento e la generosità e il rispetto per l’ambiente … e voglio convertire gli altri.(Robert Hanks)

Dovete sapere che il ciclismo è uno sport per perdenti! Ad ogni gara si parte in 200….ed è UNO SOLO a vincere! Per cui, in percentuale, la possibilità di vincere è bassissima! Eppure….ogni giorno il ciclista sale sulla bici e vuole vincere! Cerca di vincere! Ogni giorno è facilissimo perdere, ma si va alla partenza con la stessa voglia e convinzione di vincere di ogni gara! Ci sono pochissimi sport in cui la percentuale di vittoria è così bassa: nel calcio c’è un 30% di possibilità; un solo avversario con anche la possibilità di pareggiare…nella pallavolo un 50% di possibilità! Una bella differenza con la piccolissima percentuale che ha un ciclista su 200.
(Andrea Tonti)


E poi … si cade a forti velocità, ci si rompono le ossa, siamo pieni di cicatrici, si è perfino imparato a fare amicizia con un asfalto che non perdona mai! Ma ogni giorno tiriamo fuori la bici, saliamo in sella e affrontiamo un’altra salita!
(Andrea Tonti)

Enjoy!

giovedì 24 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 18° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Giovedì 24 Maggio 2018 - Tappa 18: Abbiategrasso-Prato Nevoso, 196 km


Tappa pianeggiante lunga quasi 200 km con salita "secca" finale. Lunghissimo avvicinamento attraverso la Pianura Padana e le Langhe fino a Mondovì, dove la strada inizia a salire e quindi inizierà anche la lotta per la vittoria. Salita lunga con pendenze abbastanza pedalabili ma molto costanti. È la stessa salita che vide vincitori Tonkov ('96) e Garzelli (2000) al Giro e Gerrans (2008) al Tour.





HAIKU LAURA
fuggitivo va
puntando sui pedali
schizzi di vita






ECCO ALCUNI AFORISMI SU GRANDI CICLISTI:



Binda dava carezze alla pianura e prendeva a morsi i monti
(Bruno Roghi)

Coppi scavalca montagne su montagne niente altro che col battito del cuore.
(Dino Buzzati)

Mi hanno dato da bere un giorno perfino la benzina, pensando che prendessi foco.
(Gino Bartali)

Per un corridore il momento più esaltante non è quando si taglia il traguardo da vincitori. E’ invece quello della decisione, di quando si decide di scattare, di quando si decide di andare avanti e continuare anche se il traguardo è lontano.
(Fausto Coppi)

Enjoy!

mercoledì 23 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 17° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Mercoledì 23 Maggio 2018 - Tappa 17: Riva del Garda-Iseo, 155 km


Tappa con partenza in salita (non dura), con alcune lunghe gallerie fino al Lago di Ampola dove iniza la progressiva discesa verso il lago d'Iseo. Piccole risalite di cui Lodrino classificata GPM fino al primo passaggio sulla linea di arrivo. Circuito finale di quasi 20 km che attraversa tutta l'area del Franciacorta. Ultima tappa per velocisti prima della passerella finale di Roma.



La scoperta del mondo parte per me dalla bicicletta
(Maurice de Vlamickx)


La bicicletta è un modo di accordare la vita con il tempo e lo spazio, è l’andare e lo stare dentro misure ancora umane.
(Sergio Zavoli)



In bicicletta si torna giovani e si diventa poeti
(Renato Serra)

Enjoy!

martedì 22 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 16° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA


Martedì 22 Maggio 2018 - Tappa 16: Trento-Rovereto, 34,5 (cronometro individuale)



Cronometro per specialisti, quasi completamente pianeggiante con lunghi rettilinei raccordati da ampie curve dove la velocità non diminuisce. Finale cittadino un po' più complesso, ma sempre molto veloce. Medie previste attorno ai 50 km/h, due i punti di rilevamento intermedio.



ROBERTO PIUMINI
"Non ci sono, si sa, oggetti poetici: è il linguaggio a fare la poesia. Ma se gli oggetti poetici esistessero (come certe parole che Leopardi riteneva intrinsecamente poetiche, citandone una: "arcano") senza nessun dubbio la bicicletta sarebbe candidata ad esserlo.
Composta da materiali antitetici (metallo/carbonio e aria), leggera e trasparente per essenza, in un disegno di linee dritte e curve efficacemente affratellate, mossa da muscoli e da nervi umani, pilotata da mani e vista e senso dell'equilibrio umani, spinta dai piedi in un passo variabile...
Una macchina tanto prossima alla corporeità, all'energia, all'emotività umana; così adatta a un rapporto/vita di leggerezza e lena con lo spazio; così, in senso zen, meditativa: direi proprio che se esistessero oggetti poetici, la bicicletta sarebbe uno di quelli.


Un saluto a tutti i bicicletterari."

Enjoy!

domenica 20 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 15° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Domenica 20 Maggio 2018 - Tappa 15: Tolmezzo-Sappada, 176 km


Tappa Dolomitica con 4 GPM: nessuno durissimo, ma nessuno facile. In particolare dopo Auronzo di Cadore si affrontano due salite inedite del Comelico (Passo Sant’Antonio e Costalissoio) con la quasi totalità dei km sempre sopra il 10%. Finale sempre in leggera ascesa. L'arrivo è situato a qualche centinaio di metri da quello del 1987 dove Stephen Roche conquistò la prima maglia Rosa del suo Grande Slam “Giro-Tour-Mondiale” di quell'anno, impresa riuscita prima di lui solo a Eddy Merckx nel 1974.




Ed ecco alcune frasi di Eddy Merckx


“L'Italia mi ha fatto grande come campione dei Giri. 
Da voi ho imparato a mangiare, a farmi curare del medico della squadra, a farmi massaggiare, a distribuire le fatiche nell'arco delle tre settimane.
Quando parte il Giro d'Italia dentro di me succede sempre qualcosa di particolare.
Ci sono molti fattori da tenere in considerazione e su cui non si ha controllo... Il fattore più importante che invece si può controllare è se stessi.”


Enjoy!

sabato 19 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 14° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Sabato 19 Maggio 2018 - Tappa 14: San Vito al Tagliamento-Monte Zoncolan, 181 km


Primo tappone alpino del Giro. In 181 km si scalano 5 GPM per circa 4400 m di dislivello. Si tocca il Monte di Ragogna con le sue pendenze elevate e poi negli ultimi 45 km si scalano Passo Duron, Sella Valcalda e Monte Zoncolan senza un metro di pianura. Per lo Zoncolan è il 6° arrivo, il 5° dal versante "monstre" di Ovaro. Sul Monte di Ragogna si sono risolti diversi Giri del Friuli, primo fra tutti quello del 1990 dove Bugno si aggiudicò il titolo italiano. Il monte Zoncolan presenta nella prima parte pendenze fino al 22%.


ALESSANDRO RICCI:
Se Dino Campana (1885-1932) cantava
 “Dall’alto giù per la china ripida
o corridore tu voli in ritmo
infaticabile. Bronzeo il tuo corpo dal turbine
tu vieni nocchiero del cuore insaziato”


Guido Gozzano (1883-1916) si soffermava sul



  “non so che d’alato volgente con le ruote”.



Arrivi sullo Zoncolan
Edizione Tappa Versante Corridore Tempo
2003 12a (185 km) Sutrio Gilberto SIMONI
2007 17a (142 km) Ovaro Gilberto SIMONI 39'03''
2010 15a (222 km) Ovaro Ivan BASSO 40'45''
2011 14a (172 km) Ovaro Igor ANTON 40'50''
2014 20a (167 km) Ovaro Michael ROGERS 44'30''



Le salite hanno strade strette 
e conducono là 
dove la vita 
è un po’ incredula.
(Gianluca Favetto)


Enjoy!