mercoledì 30 maggio 2018

I CICLISTI: la fatica del quotidiano


Qualche riflessione sui 
"C I C L I S T I" 
di RINO


 Questo dipinto è stato realizzato sotto lo sguardo dei miei occhi stupiti, lo scorso maggio!
In una mezz'ora, recuperata una tela preesistente rivestita di lino, Rino con tre colpi di colore a spatola e tratti decisi con un pennarello nero,
ha dipinto per me questo ciclista.
Giallo e azzurro in mio onore!!!
Concluso questo lavoro di osservazione accurata dei suoi ciclisti, durata tutte le 21 tappe del Giro, 
è nata in me una riflessione che mi piace condividere.
Quella che riporto qui sotto è l'immagine di un ritaglio del manifesto del Giro d'Italia 2018 realizzato dall'artista americano Derek Gores: braccia alzate a sollevare la coppa, il ROSA della maglia finalmente conquistata, la festa di coriandoli della folla astante ...


I ciclisti di Rino sono sempre colti in un momento di "duro lavoro", sono colti nella fissità fotografica dell'attimo di passaggio ... nella fissazione del movimento colto nel momento: dello scatto, della salita, discesa ... fuga!
Gli atleti esprimono il massimo della loro tensione nella fatica del volto concentrato o nella smorfia stravolta; nella definizione del muscolo teso nello spasimo atletico, le mani sul manubrio contratte, le braccia rigide e poggiate, le spalle incurvate dal peso della fatica, della concentrazione nello sforzo ...
la dinamica delle figure che si palesa nello scorrere delle ruote, nelle scie che lascia e che squarciano l'aria come la tela, su cui sono tracciate, con gesto secco, deciso, senza ripensamenti!
Una metafora di  
VITA  
dura, faticosa, a tratti difficile ed impervia, 
non priva di dure salite e splendidi pianori.
Il ritratto di una vita in gruppo ma più spesso a coppie, con amici 
"in solitario"
come ben si attaglia alla dimensione dell'artista.
Non ci sono VINCITORI per Rino, solo CORRIDORI! Impegnati nel duro lavoro della preparazione e della corsa ma mai, mai colti nell'attimo della vittoria. Un segno, un messaggio di quanto può essere stata impegnativa la sua ARTE, di quanto lavoro e impegno sia piena.
Questa la riflessione davanti alle tele che a volte sprizzano colore, energia e forza con il loro dinamismo; altre sono rarefatte ed evanescenti; altre sono sperimentazioni, giochi di bambino nel cuore e negli occhi: quelli di Rino.

domenica 27 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 21° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Domenica 27 Maggio 2018 - Tappa 21: Roma-Roma, 118 km


Passerella finale in circuito di 11,8 km da ripetere 10 volte nel centro di Roma. Si ripercorrono in gran parte le strade della crono 2009 come i Fori Imperiali, via Nazionale, via Sistina, Piazza del Popolo, via del Corso, via del Circo Massimo con il passaggio dalle Terme di Caracalla e dal Colosseo prima dell'arrivo (in volata probabilmente) ai Fori Imperiali.



La fatica in montagna per me è poesia
(Marco Pantani)


Pantani era uno che entusiasmava anche me, pativo i suoi scatti, mi faceva soffrire da bestia. Pregavo che non partisse perché quando partiva costringeva tutti ad una tripla fatica, ma porco cane era magnifico quando se ne andava. Capisci che ha senso che tutti noi facciamo i ciclisti, che tutti noi ci si scassi sulla strada se poi c’è uno che inventa cose come lui.
(Marzio Bruseghin)


Il ciclismo mi mancherà, ma anche io mancherò al ciclismo
(Marco Pantani)



Enjoy!

sabato 26 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 20° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Sabato 26 Maggio 2018 - Tappa 20: Susa-Cervinia, 214 km


Secondo tappone delle Alpi Occidentali con 4500 m di dislivello suddiviso in sole 3 salite. Dopo una prima parte pianeggiante (anche se sempre a salire), entrati in Valle d’Aosta, 



si affronta l'inedito Col Tsecore con i sui 3 km oltre il 12% nell'ultima parte e dopo una discesa veloce si affrontano St. Pantaléon e Cervinia senza un metro di respiro. Il Col Tsecore ha un nome molto "variabile", dall’orginale Col du Mont-Tseuc lo si trova nella versione italianizzata di Zuccore, ma anche Tzecore. Il Giro adotta quella della segnaletica stradale in loco che riporta “Col Tsecore”.



Il fuggitivo è chi va avanti e precede gli altri, l’ultimo è chi non riesce nell’intento di conquistare la vittoria. Ma tutti sono meritevoli di lode, sono degni d’applausi perchè al termine di ogni gara, con il loro pedalare, hanno dipinto nel cuore della gente un pezzo di cielo sereno.

(Vittorio Tampieri)


Andare a vedere il ciclismo è una cosa che se ci pensi non ci credi. Stai sul bordo di una strada, aspetti, aspetti, poi ad un certo punto arrivano, come una ventata colorata, i ciclisti, e ti strisciano negli occhi. Se non sei sullo Stelvio è una faccenda di trenta secondi. Hai il tempo di dire arrivano e già li vedi di schiena. Vabbè che è gratis ma ammettere che è uno spettacolo paradossale. Eppure strade piene, quando passano quelli paesi interi usciti di casa a vedere e plaid sull’erba, thermos, radioline, giacche a vento e la rosea aperta alla pagina giusta per leggere i numeri dei ciclisti e sapere chi erano. Una festa.

(Alessandro Baricco)


Enjoy!

venerdì 25 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 19° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

TAPPA 19- venerdì25 maggio VENARIA REALE/BARDONECCHIA  184 km


Tappa di alta montagna e ultimo arrivo in salita. Si parte quasi immediatamente in salita scalando il Colle del Lys da Viù per discendere nella valle della Dora Riparia


e portarsi a Susa per la scalata del Colle delle Finestre. Il Colle delle Finestre (Cima Coppi) presenta pendenza praticamente costante al 9.2% dall’inizio alla fine (breve strappo a Meana di Susa max 14%) e per i primi 9 km è asfaltato, mentre i successivi 9 km sono sterrati fino in vetta. Durante la prima parte della salita si incontrano 29 tornanti in meno di 4 km (fino alla vetta sono 45 tornanti). La discesa è molto impegnativa, ristretta ed esposta nella prima parte fino a Pian dell’Alpe. Una volta rientrati nella ss.23 la salita riprende con pendenze accessibili fino all’arrivo. Segue la salita lunga e pedalabile fino al GPM di Sestriere. Discesa veloce fino a Oulx prima del falsopiano che porta a Bardonecchia (TV) e alla salita finale fino allo Jafferau.



HAIKU LAURA

rompe e cade
asfalto non perdona
la meta … addio





A Fausto debbo una parte della mia popolarità. Io e te ci si voleva bene. Gli altri ci hanno imposto per anni la parte del cane e del gatto. Te ne sei andato nella tua ultima fuga. Ora capisco quanto ti volevo bene. Ti sei portato via una parte di me: venti anni di battaglie e quanto altro. Mi sento più vecchio. Pace a te, Fausto: che nessuno ha mai chiamato vecchio.(Gino Bartali)

Il ciclismo è la mia ideologia, un sistema di credenze basato sulla purezza e l’economia di movimento e la generosità e il rispetto per l’ambiente … e voglio convertire gli altri.(Robert Hanks)

Dovete sapere che il ciclismo è uno sport per perdenti! Ad ogni gara si parte in 200….ed è UNO SOLO a vincere! Per cui, in percentuale, la possibilità di vincere è bassissima! Eppure….ogni giorno il ciclista sale sulla bici e vuole vincere! Cerca di vincere! Ogni giorno è facilissimo perdere, ma si va alla partenza con la stessa voglia e convinzione di vincere di ogni gara! Ci sono pochissimi sport in cui la percentuale di vittoria è così bassa: nel calcio c’è un 30% di possibilità; un solo avversario con anche la possibilità di pareggiare…nella pallavolo un 50% di possibilità! Una bella differenza con la piccolissima percentuale che ha un ciclista su 200.
(Andrea Tonti)


E poi … si cade a forti velocità, ci si rompono le ossa, siamo pieni di cicatrici, si è perfino imparato a fare amicizia con un asfalto che non perdona mai! Ma ogni giorno tiriamo fuori la bici, saliamo in sella e affrontiamo un’altra salita!
(Andrea Tonti)

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giovedì 24 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 18° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Giovedì 24 Maggio 2018 - Tappa 18: Abbiategrasso-Prato Nevoso, 196 km


Tappa pianeggiante lunga quasi 200 km con salita "secca" finale. Lunghissimo avvicinamento attraverso la Pianura Padana e le Langhe fino a Mondovì, dove la strada inizia a salire e quindi inizierà anche la lotta per la vittoria. Salita lunga con pendenze abbastanza pedalabili ma molto costanti. È la stessa salita che vide vincitori Tonkov ('96) e Garzelli (2000) al Giro e Gerrans (2008) al Tour.





HAIKU LAURA
fuggitivo va
puntando sui pedali
schizzi di vita






ECCO ALCUNI AFORISMI SU GRANDI CICLISTI:



Binda dava carezze alla pianura e prendeva a morsi i monti
(Bruno Roghi)

Coppi scavalca montagne su montagne niente altro che col battito del cuore.
(Dino Buzzati)

Mi hanno dato da bere un giorno perfino la benzina, pensando che prendessi foco.
(Gino Bartali)

Per un corridore il momento più esaltante non è quando si taglia il traguardo da vincitori. E’ invece quello della decisione, di quando si decide di scattare, di quando si decide di andare avanti e continuare anche se il traguardo è lontano.
(Fausto Coppi)

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mercoledì 23 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 17° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Mercoledì 23 Maggio 2018 - Tappa 17: Riva del Garda-Iseo, 155 km


Tappa con partenza in salita (non dura), con alcune lunghe gallerie fino al Lago di Ampola dove iniza la progressiva discesa verso il lago d'Iseo. Piccole risalite di cui Lodrino classificata GPM fino al primo passaggio sulla linea di arrivo. Circuito finale di quasi 20 km che attraversa tutta l'area del Franciacorta. Ultima tappa per velocisti prima della passerella finale di Roma.



La scoperta del mondo parte per me dalla bicicletta
(Maurice de Vlamickx)


La bicicletta è un modo di accordare la vita con il tempo e lo spazio, è l’andare e lo stare dentro misure ancora umane.
(Sergio Zavoli)



In bicicletta si torna giovani e si diventa poeti
(Renato Serra)

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martedì 22 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 16° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA


Martedì 22 Maggio 2018 - Tappa 16: Trento-Rovereto, 34,5 (cronometro individuale)



Cronometro per specialisti, quasi completamente pianeggiante con lunghi rettilinei raccordati da ampie curve dove la velocità non diminuisce. Finale cittadino un po' più complesso, ma sempre molto veloce. Medie previste attorno ai 50 km/h, due i punti di rilevamento intermedio.



ROBERTO PIUMINI
"Non ci sono, si sa, oggetti poetici: è il linguaggio a fare la poesia. Ma se gli oggetti poetici esistessero (come certe parole che Leopardi riteneva intrinsecamente poetiche, citandone una: "arcano") senza nessun dubbio la bicicletta sarebbe candidata ad esserlo.
Composta da materiali antitetici (metallo/carbonio e aria), leggera e trasparente per essenza, in un disegno di linee dritte e curve efficacemente affratellate, mossa da muscoli e da nervi umani, pilotata da mani e vista e senso dell'equilibrio umani, spinta dai piedi in un passo variabile...
Una macchina tanto prossima alla corporeità, all'energia, all'emotività umana; così adatta a un rapporto/vita di leggerezza e lena con lo spazio; così, in senso zen, meditativa: direi proprio che se esistessero oggetti poetici, la bicicletta sarebbe uno di quelli.


Un saluto a tutti i bicicletterari."

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domenica 20 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 15° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Domenica 20 Maggio 2018 - Tappa 15: Tolmezzo-Sappada, 176 km


Tappa Dolomitica con 4 GPM: nessuno durissimo, ma nessuno facile. In particolare dopo Auronzo di Cadore si affrontano due salite inedite del Comelico (Passo Sant’Antonio e Costalissoio) con la quasi totalità dei km sempre sopra il 10%. Finale sempre in leggera ascesa. L'arrivo è situato a qualche centinaio di metri da quello del 1987 dove Stephen Roche conquistò la prima maglia Rosa del suo Grande Slam “Giro-Tour-Mondiale” di quell'anno, impresa riuscita prima di lui solo a Eddy Merckx nel 1974.




Ed ecco alcune frasi di Eddy Merckx


“L'Italia mi ha fatto grande come campione dei Giri. 
Da voi ho imparato a mangiare, a farmi curare del medico della squadra, a farmi massaggiare, a distribuire le fatiche nell'arco delle tre settimane.
Quando parte il Giro d'Italia dentro di me succede sempre qualcosa di particolare.
Ci sono molti fattori da tenere in considerazione e su cui non si ha controllo... Il fattore più importante che invece si può controllare è se stessi.”


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sabato 19 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 14° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Sabato 19 Maggio 2018 - Tappa 14: San Vito al Tagliamento-Monte Zoncolan, 181 km


Primo tappone alpino del Giro. In 181 km si scalano 5 GPM per circa 4400 m di dislivello. Si tocca il Monte di Ragogna con le sue pendenze elevate e poi negli ultimi 45 km si scalano Passo Duron, Sella Valcalda e Monte Zoncolan senza un metro di pianura. Per lo Zoncolan è il 6° arrivo, il 5° dal versante "monstre" di Ovaro. Sul Monte di Ragogna si sono risolti diversi Giri del Friuli, primo fra tutti quello del 1990 dove Bugno si aggiudicò il titolo italiano. Il monte Zoncolan presenta nella prima parte pendenze fino al 22%.


ALESSANDRO RICCI:
Se Dino Campana (1885-1932) cantava
 “Dall’alto giù per la china ripida
o corridore tu voli in ritmo
infaticabile. Bronzeo il tuo corpo dal turbine
tu vieni nocchiero del cuore insaziato”


Guido Gozzano (1883-1916) si soffermava sul



  “non so che d’alato volgente con le ruote”.



Arrivi sullo Zoncolan
Edizione Tappa Versante Corridore Tempo
2003 12a (185 km) Sutrio Gilberto SIMONI
2007 17a (142 km) Ovaro Gilberto SIMONI 39'03''
2010 15a (222 km) Ovaro Ivan BASSO 40'45''
2011 14a (172 km) Ovaro Igor ANTON 40'50''
2014 20a (167 km) Ovaro Michael ROGERS 44'30''



Le salite hanno strade strette 
e conducono là 
dove la vita 
è un po’ incredula.
(Gianluca Favetto)


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venerdì 18 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 13° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA


Venerdì 18 Maggio 2018 - Tappa 13: Ferrara-Nervesa della Battaglia, 180 km


Tappa quasi completamente piatta che attraversa da sud verso nord la Pianura Padana fino al Montello dove in un circuito di circa 30 km presenta alcune piccole asperità che non dovrebbero impedire la volata di gruppo. Nel finale si toccano alcuni dei luoghi simbolo della Grande Guerra a partire dal Piave e altri più moderni e attuali luoghi del vino. In fase di avvicinamento si attraversano zone del Polesine orientale che non venivano toccate da una tappa del Giro da oltre 30 anni.


ALESSANDRO RICCI:
Bellissimo il “pedale melodico” di Le Biciclette di Giorgio Caproni, scritto nel 1947 per le Olimpiadi della poesia di Londra e che si apre con:
“La terra come dolcemente geme/ancora, se fra l’erba un delicato/suono di biciclette umide preme/quasi un’arpa al mattino!”.
Sempre Caproni scrive, in Scandalo:
“Per una bicicletta azzurra,/Livorno come sussurra!/Come s’unisce al brusio dei raggi, il mormorio!/Anima sbucata all’angolo/ha alimentato lo scandalo./Ma quando mai s’era vista/in giro una ciclista?”.
Per le rime dedicate al ciclismo contemporaneo c’è, ad esempio, la schiettezza di Gianni Rodari (1920-1980):
“Filastrocca del gregario/corridore proletario,/che ai campioni di mestiere/deve far da cameriere,/e sul piatto, senza gloria,/serve loro la vittoria”.



Haiku in bicicletta di Pino Pace: 

“Gonfio le ruote,
olio gli ingranaggi,
son già partito”. 















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giovedì 17 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 12° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Giovedì 17 Maggio 2018 - Tappa 12: Osimo-Imola, 213 km


Tappa completamente pianeggiante lungo la ss.16 “Adriatica” prima e lungo la ss.9 via Emilia nel finale. Solo dopo il passaggio sull'arrivo si affronta un giro del circuito dei Tre Monti prima dell'arrivo per una probabile volata all'interno dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, dove vinse Zakarin nel 2015 e dove Vittorio Adorni si laureò campione del mondo nel 1968.


ALESSANDRO RICCI
(Chi è? ALESSANDRO RICCI (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel 1994. Ha collaborato con testate nazionali a tema turismo e tempo libero, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Ha avviato il progetto Borracce di poesia nel 2007 , nel 2013 vince il Cycling Visionaries Awards al Velo-City di Vienna, sezione Cycling and the Arts).

Quando rima con saetta o quando fa dlin dlin.
Quando dà scandalo o racconta di “curve schiene striate mulinanti/nella pista” per dirla con le parole di Eugenio Montale (1896-1981) e ancora si racchiude in un haiku o ispira lo scivolare via dei pensieri, la bicicletta è poesia.
Pedalare è un gesto poetico.
Se ne sono accorte le penne dei poeti che già dalla metà del 1800 hanno cominciato a cantarla. Fino a tempi più recenti con versi dedicati alle imprese dei grandi campioni del ciclismo.


All’inizio non fu facile se per la scrittrice Matilde Serao (1856-1927) la bicicletta era “l’atroce macchina” e per il poeta Giosuè Carducci (1835-1907) i ciclisti erano degli “arrotini arrabbiati”. La bicicletta non piaceva al padre di Giacomo Leopardi, il conte Monaldo, che nel 1831 scriveva: “Camminavo sol pensoso/per solinghe prode amene/quando un mostro fragoroso la mia quiete alta turbò!”. Anche a quei tempi insomma… era colpa dei ciclisti sul marciapiede! Alfredo Oriani, invece, incitando nel 1897 alla composizione di un’ode dedicata alla bicicletta, ne anticipava l’importanza per la mobilità nuova: “Virgilio cantò il cavallo, Monti il pallone, Carducci il vapore, molti la nave, nessuno ancora la bicicletta; eppure né il cavallo, né il pallone né il vapore né la nave resero all’uomo più facile trasportarsi ovunque una qualche necessità lo richiami, lasciandolo più signore di se stesso”.

Ecco allora Olindo Guerrini che con lo pseudonimo di Lorenzo Steccheti, nel 1901, regala dei versi che starebbero benissimo in una scena urbana contemporanea: “Giammai, scoccata da una man feroce/dall’arco teso non fuggì saetta/come al suo sentier corre veloce/la bicicletta”. Bella anche Pedalando, sempre sua : “ed io rimo per te queste parole/in bicicletta respirando il sole”. Giovanni Pascoli, nel 1903, scrive: “La piccola lampada brilla/per mezzo all’oscura città./Più lenta la piccola squilla/dà un palpito, e va…/dlin… dlin…”.

mercoledì 16 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 11° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Mercoledì 16 Maggio 2018 - Tappa 11: Assisi-Osimo, 156 km


Tappa mossa con salite medio lunghe nella prima parte e i classici muri marchigiani nella seconda. Si scala il Passo del Termine (inedito) fino poi a raggiungere la Provincia di Ancona dove si scalano il Muro di Filottrano (città di Michele Scarponi) che presenta pendenze fino al 13-14% e in sequenza due strappi molto vicini a Osimo fino all'arrivo finale nel centro storico medievale di Osimo già sede di 2 arrivi.






HAIKU LAURA:
occhi schizzati
e lucida la pelle
estremo sforzo









“L’amore tra bicicletta e parola scritta fu subito divorante. Miliardi di parole hanno raccontato la bicicletta. Una letteratura sterminata. Un Everest, che nasconde diamanti.” Claudio Gregori



“La bici è poesia“ [...] “I paracarri attenti cronometrizzano la corsa. Il mio corpo raccolto e compatto si geometrizza secondo i piani e le forze della bicicletta; ne vive la precisione meccanica di gambe-bielle salire scendere instancabili cocciute. (Essere una macchina precisa infallibile annusatrice predatrice di velocità, godere cantare tutto il poema nascosto nelle molecole d’acciaio), in uno scenario dove Tutte le Ombre della Notte raccolte chinate attorno a me si protendono dietro le mie spalle guardando curiose e meravigliate un ciclista che rigonfia di Poesia un nuovo pneumatico-ideale“.

Enjoy!

martedì 15 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 10° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Martedì 15 Maggio 2018 - Tappa 10: Penne-Gualdo Tadino, 239 km


È la tappa più lunga del Giro 2018 con i suoi 239 km. Da Penne si effettua una lunga traversata degli Appennini centrali, costeggiando il Gran Sasso da est e poi i Monti Sibillini fino all'Appennino Umbro. Innumerevoli le salite brevi, 3 classificate GPM; finale mosso per attaccanti anche se non è completamente esclusa la volata. A pochi km dalla partenza, passaggio in Farindola e poco dopo accanto ai resti dell'Hotel Rigopiano. Dopo Ascoli Piceno si toccano alcuni centri marchigiani del cratere del Terremoto dell'agosto 2016.





HAIKU LAURA:


salita dura
sudare non basterà
sguardi scomparsi











dalla poesia di Cucchi:


La tua maglietta rossa sarà la più bella,
e con un simbolo chiaro, proprio qui sul petto.
Lo diceva il giovane dal braccio ferito,
e lui capiva e non capiva.
Sarà stato il '50, il '51,
gli parlava della corsa dei fiori,
la Milano Sanremo.

Dopo l'ultimo scatto, e passata la fontana,
sorriderai nella vittoria dei colori giusti,
e avrai le braccia alzate del campione. (82)


lunedì 14 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 9° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Domenica 13 Maggio 2018 - Tappa 9: Pesco Sannita-Gran Sasso d'Italia, 224 km



Terzo arrivo in salita. Tappa molto lunga e mossa caratterizzata soprattutto dalla lunghissima ascesa finale. Montagna Pantani, il Gran Sasso (Campo Imperatore) è una salita interminabile (inedita salvo gli ultimi 6 km) di quasi 45 km spezzata da un falsopiano centrale tale che saranno aggiudicati un GPM a Calascio (primi 15 km circa) e uno all'arrivo. Prima di questi anche Roccaraso è una salita classificata GPM. Per pochi metri, Campo Imperatore cede la 'Cima Coppi' al Colle delle Finestre. Il Gran Sasso è stato arrivo 4 volte di una tappa del Giro, ma nel 1985 si arrivò quasi 1000 m più in basso a Fonte Cerreto.


Anche il caro Cesare Zavattini che ha dedicato alla bicicletta e al suo popolo emiliano di ciclisti, pagine a dir poco commoventi e almeno una poesia in dialetto che è a dir poco strepitosa…
 


DA LI ME BANDI
 I par usei
 la gent in bicicleta.
 Apena al pé
 al toca ancor la tera
 a turna in ment
 col ch’i evum vrü smangà.
   …
  DALLE MIE PARTI
 Sembrano uccelli
 la gente in bicicletta.
 Appena il piede
 tocca ancora la terra
 torna in mente
 quello che avevamo voluto scordare.
   …

Bicicletta: il mito e la poesia
Susanna Barsella

Il ciclismo è stato un fenomeno popolare che ha reso gli eroi della bicicletta tra i più familiari e amati di questo secolo. Le gesta dei campioni, l'accessibilità economica e tecnica dovute al costo relativamente limitato e all'elementare tecnologia, l'associazione con il mondo del lavoro, il senso di liberazione dato dal dominio sulla macchina, e l'idea di conquista a prezzo di lotta e sacrificio, hanno fatto della bicicletta un complesso mito della modernità. Un mito che, consegnato alla storia da umili ma spesso geniali cronisti e da scrittori inviati a seguire le carovane del Giro d'Italia da importanti testate giornalistiche, è riuscito a portarsi sulle pagine della letteratura e della poesia. Fenomeno di massa, la bicicletta contamina l'elite delle lettere, ma nel passaggio dalle pagine rosa dei giornali sportivi a quella bianca della poesia, si trasforma: da cronaca epica diviene anti-epica dell'inettitudine borghese alla "corsa" e del regressivo ritorno alla natura.


Enjoy!

venerdì 11 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: 8° TAPPA con i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Sabato 12 Maggio 2018 - Tappa 8: Praia a Mare-Montevergine di Mercogliano, 208 km


Secondo arrivo in salita e 5a volta di Montevergine in questo secolo. Dopo la costa Lucana del Tirreno si attraversa il Cilento e si costeggiano le spiagge fino a Salerno da dove si inizia a salire costantemente fino all'ascesa finale del Santuario.


MIRELLA CAPRETTI
“Sgavetta ha sempre amato la bicicletta, che da giovane non si poteva permettere, e le gare ciclistiche, per questo ritraeva sui muri della casa colonica di Castione in cui viveva, insieme con personaggi celebri, anche i campioni di ciclismo di allora, Coppi e Bartali. Nel tempo ha costantemente seguito le corse con grande entusiasmo, riempiendo fogli e fogli di schizzi davanti al televisore. Affascinato dalla velocità raggiunta dall’uomo con la sola forza fisica delle gambe, incantato da quelle figure che fondendosi col mezzo tagliano l’aria quasi per dissolvere le loro gocce di sudore e nascondere la fatica, ha, a suo modo, reso loro omaggio.”



I ciclisti di GIANNI MICHELONI
Vidi i ciclisti in bici sì vivi, 
li vidi tristi di bici privi. 
Vidi i ciclisti di giri in giri 
dirsi i difficili "Ci si ritiri". 
Rividi i mitici ripidi clivi, 
i visi tipici di bimbi schivi. 
Vidi i ciclisti sfiniti, vinti, 
li vidi irrisi in bici, spinti. 
I divi vidi di dì finiti 
cinti di mirti, intimiditi. 
Li vidi lividi di gin intrisi 
dirti i bisticci i tifi divisi. 
I fischi, i gridi, i miti, i lividi, 
gli sprint, i brividi, i tiri viscidi di Giri mitici. 
Mi dissi: scrivi, scrivi di bici, 
scriiiiivi, mi dissi!


HAIKU LAURA

salita dura
sudare non basterà
sguardo scomparso


GIRO D'ITALIA:7° TAPPA coi i "Ciclisti" di RINO SGAVETTA

Venerdì 11 Maggio 2018 - Tappa 7: Pizzo-Praia a Mare, 159 km


Tappa interamente sulla statale 18, destinata alle ruote veloci del gruppo. Si percorre quasi tutta la costa tirrenica della Calabria, da Pizzo fino a Praia. Passaggio nell'abitato prima di arrivare al rettilineo di 3 km del lungomare. Nessun GPM in questa tappa, come per le crono e la tappa finale. Stesso arrivo del 2016 dove vinse in solitaria Diego Ulissi, senza però il muro al 18% di via del Fortino, da Scalea si resta sempre sulla ss.18 nuova senza il tratto molto articolato di S.Nicola Arcella percorso nel 2016


MIRELLA CAPRETTI:
In un quadro, un groviglio di bici e di ruote su fondo nero (a volte capita anche la caduta), in un altro linee veloci, a pennello,  gialle, verdi, blu, rosse, nere, bianche, che si sovrappongono in una ricerca di astrazione, un altro campo che Sgavetta ha sperimentato, ma non per imitazione di correnti artistiche ma per convinzione personale.



Ode alla Bicicletta - Pablo Neruda, 1956
Andavo
per la strada
crepitando:
il sole si sgranava
come mais ardete
la terra era calda
un infinito circolo
con cielo in alto
azzurro, disabitato.

Passarono
vicino a me
le biciclette,
gli unici insetti
di quel minuto
secco dell’estate,
riservate,
veloci,
trasparenti:
mi sembrarono
soltanto
movimenti dell’aria.


HAIKU LAURA

in discesa son 
rondini eleganti
lasciano la scia

Enjoy!